In generale Febbraio è un mese simpatico. Le giornate cominciano ad allungarsi e, a volte, la temperatura comincia a scaldarsi da permetterti di tirare fuori il cappottino da mezza stagione e di degustare la primavera che verrà. Cambio della guardia dunque, per un inverno che va una primavera in entrata.
In realtà questo post non vuole essere un commento della situazione metereologica (che mi hanno detto essere eccezionalmente fredda quest'anno), o almeno non vuole parlare solo di questo.
Ho pensato di intitolare questo post 'cambio della guardia' per via di due cose che sono successe questa settimana: 'la 24 ore di Serres' (conosciuta come World Radio day) e l'arrivo dei nuovi volontari.
Ma andiamo per ordine e cominciamo da ciò che è mentalmente e fisicamente più vicino ossia: la maratona radiofonica di 24 ore che si è svolta dalle 8 di mattina di venerdì 13 Febbraio alle 8 di mattina di oggi, 14 Febbraio.
L'Unesco ha decretato che il 13 Febbraio di ogni anno debba essere dedicato alla radio il mezzo di comunicazione 'dai giovani per i giovani' che è, ancora nel 2013, lo strumento di informazione più diffuso nel continente africano. Per chi non mastica le sigle delle organizzazioni internazionali l'Unesco è quel dipartimento delle Nazioni Unite (ONU) che si occupa della protezione dell'infanzia nel mondo.
I nostri colleghi di Serres, 6 ragazzi volontari come noi all'interno del progetto EVS, collaborano attraverso la loro associazione con l'Unesco e hanno seguito l'11 Dicembre la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. D'altra parte i ragazzi hanno dalla loro un armamentario radiofonico di tutto rispetto, ossia sono una radio vera, di quelle fm per intenderci, Rodon 95fm. Noi come United Socities of Balkans (se non l'ho ancora cktata l'associazione dove svolgo l'EVS) abbiamo collaborato a questa giornata della radio prima aiutando a scrivere il programma delle 24 ore e poi, in 4, recandoci fisicamente sul campo.
Per la seconda volta ho provato l'ebrezza di spostare leggermente e lentamente con le dita il canale della musica sul mixer e di far salire quello per la mia voce, che si stagliava nella frequenza aerea accompagnata ogni volta da un curioso carpet. Un pò è un mio sogno nel cassetto quello della radio, da quando ho visto al cinema il film di Marco Tullio Giordana 'I cento passi', che oltre alla vita di Peppino Impastato celebrava anche l'epopea delle radio libere. E poi certo, 'Lavorare con lentezza' e altri filmazzi. Ieri però è stata un'altra cosa. E' stato un lavoro di squadra, di sinergie. Credo che il programma sulle ricette sia stato il mio preferito e se mai lo avrò in mio possesso come podcast lo riposterò perchè c'era tutto: musica, risate, leggerezza e intesa. E' stato il momento più divertente tra quelli 'live' della maratona.
Ma passiamo ad un altro cambio, uno di quelli che sclocca le lancettRLO e invisibili del tempo che passa, sono arrivati ben 8 nuovi volontari nella nostra già (numerosa) famiglia. Quando parlo con loro non posso non percepire tutto l'entusiasmo per la nuova apertura che stanno appena iniziando a vivere. Io invce sono arrivata esatamente a metà della mia esprienza, domani saranno 4 mesi e mezzo.
In questi mesi, oltre ad aver compromesso irrimediabilemente il mio maccheronico inglese con accenti di tutte le lingue, ho imparato diverse cose di cui già ne ero più o meno consapevole mentre altre sono delle new entry. Questa dello SVE è un'esperienza bella e complessa allo stesso tempo in cui, per quanto mi riguarda, è importantissimo imparare a lisciare le proprie asperità, che possono essere delle intoccabili abiutidini o imparare a fare più cose contemporaneamente, mettersi nei panni e nelle menti degli altri. Insomma c'è anche qui da lavorare ed è un impegno costante che non finisce una volta che apri la porta di casa, perchè vivendo tutti insieme 'il privato è politico'.
Tra una settimana intanto si parte per il 'viaggione' e devo trovare un modo per infilare il sacco a pelo da qualche parte e non quel sacco di pulci di Kalimera ( aka Burundi) della 'nostra' nuova e temporanea cagnolina che abbiamo trovato infreddolita e malaticcia fuori dal nostro portone.
In questi mesi, oltre ad aver compromesso irrimediabilemente il mio maccheronico inglese con accenti di tutte le lingue, ho imparato diverse cose di cui già ne ero più o meno consapevole mentre altre sono delle new entry. Questa dello SVE è un'esperienza bella e complessa allo stesso tempo in cui, per quanto mi riguarda, è importantissimo imparare a lisciare le proprie asperità, che possono essere delle intoccabili abiutidini o imparare a fare più cose contemporaneamente, mettersi nei panni e nelle menti degli altri. Insomma c'è anche qui da lavorare ed è un impegno costante che non finisce una volta che apri la porta di casa, perchè vivendo tutti insieme 'il privato è politico'.
Tra una settimana intanto si parte per il 'viaggione' e devo trovare un modo per infilare il sacco a pelo da qualche parte e non quel sacco di pulci di Kalimera ( aka Burundi) della 'nostra' nuova e temporanea cagnolina che abbiamo trovato infreddolita e malaticcia fuori dal nostro portone.
Come al solito cerco di infilare in questi post più cose che forse meriterebbero un pò più di spazio ma va bene così, è Carnevale ed ogni tipo di post vale.
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Arlecchino giullaresco in una stradina di Salonicco |