martedì 5 maggio 2015

Volos...e ritorno

"La naturalezza coincide con l'età dell'innocenza, con la capacità di sognare; l'età adulta, al contrario, induce a misurarsi concretamente con una realtà sgradevole o, quanto meno banale."
Con queste parole Maria Casacaursi commenta il libro di Alexandros Papadiamandis "Due racconti di Skiathos" ambientato , per l'appunto sull'isola di Skiathos situata nelle Sporadi settentrionali. 
Ora, io a Skiathos (per mancanza di tempo e scelta pecuniaria) non l'ho visitata, sono stata invece nella citta' portuale dove questi traghetti partono, a Volos, in una finestra temporale che ha coinciso con una gran brutta notizia e la voglia di 'staccare da tutto' per respirare un po', per capire il senso delle cose che stanno accadendo dentro e intorno a me, per recuperare in parte quella naturalezza un po' perduta. 
Dunque Volos, una meta semplice semplice da Salonicco, quasi fuori porta, due ore e mezza di autobus e passa la paura. Situata sul golfo di Pagasitikos e abbracciata dalla catena montuosa del Pelio, questa e' una piccola cittadina animata dalla vita turistica ma che conserva ancora il fantasma del suo passato industriale.   Da nord (dove c'e' la stazione autobus KTEL per intenderci) a sud, che trova ne promontorio di Goritsa il suo confine naturale, come una lingua di terra ecco la citta':


La citta' e' piccola, in un pomeriggio si puo' percorrere a piu' riprese la sua parte centrale pianeggiante Come in molte citta' greche anche qui la via dello shopping si chiama Ermou e i bar situati sul lungomare sono sempre pieni di gente, in alcuni di essi con il caffe' portano anche un cornetto gigante con la cioccolata a gratis (fermatevi da Jam se ne siete interessati). 
Dopo questa breve descrizione, cosa fare, che vedere a Volos in tre giorni? Dipende.
Tre giorni per fermarsi a Volos sono ampiamente sufficienti per scoprire la citta' ed i suoi dintorni mentre per fare il tandem Volos- Skiathos no, troppo poco tempo, in questo caso vi dico subito che l'ideale sarebbe un giorno e mezzo a Volos e almeno due a Skiathos.
Comunque restiamo sul pezzo e dunque Volos. 
In cima all'hit parade c'e' la Volos industriale e post industriale: edifici liberty e fabbriche abbandonate, la parte nord della citta' e' il luogo ideale per perdersi e lasciar andare la fantasia e immaginarla come doveva essere soltanto un secolo fa. Premessa, Volos fino all'inizio del Novecento era un centro di commerci e di artigianato, a sconvolgere questo equilibrio furono due eventi: l'arrivo dei profughi dell'Asia Minore che si rifugiarono nel quartiere di Nuova Ionia e l'avvento dell'industrializzazione.
Il murales sul muro della stazione KTEL
Le due cose coincisero. Il boom demografico degli anni '20 e '30 fu inglobato nella conversione economica della citta' a centro industriale. Oggi e' possibile visitare due testimonianze di questo passato. 
La prima si trova accanto alla stazione e viene chiamata Magnesia ( o cosi' ho capito), una vecchia fabbrica oggi in totale stato di abbandono:


Per gli appassionati di archeologia industriale questo posto e' molto interessante in quanto vi si possono ammirare molti graffiti sugli edifici rimasti in piedi, che sembrano anche il rifugio di qualche senzatetto. Prevalentemente lasciata all'incuria la zona e' gestita da un'associazione che gestisce un mercato di vestiti e oggetti usati e usa lo spazio per organizzare assemblee ed altri eventi. Queste sono solo delle supposizioni perche' dalla conversazione in greco con un signore dell'associazione ha dato ben pochi frutti. 
Andando ancora piu' a nord, quasi ad uscire dal centro cittadino, c'e' un'altra zona industriale, questa volta magnificamente recuperata e conservata grazie ai finanziamenti europei, una fabbrica di mattoni che dal 2006 ospita il: Rootfile and Brickworks Museum N. & S. Tsalapatas. 
La sua visita e' molto interessante per diverse ragioni:
1) Il restauro ha conservato tutti i macchinari e gli ambienti originali.
2) Il percorso interattivo  permette al visitatore sia di 'toccare con mano'  sia di leggere i pannelli (anche in inglese!).
3) I contributi video dei vecchi operai o impiegati contribuiscono a far capire la grande compenetrazione tra la fabbrica e la citta', che nel periodo di maggior splendore (tra gli anni '20 e gli anni '50), arrivo' a contare 200 dipendenti. 




La Volos moderna e' un po' come New York, una citta' a forma di griglia, in cui sovrastano palazzoni in cemento armato alti almeno tre piani costruiti a partire dagli anni '50, dopo che i  ripetuti sciami sismici tra il 1941 e il 1956 ne distrussero il complesso urbano ( interessante e' il confronto grazie alle fotografie che ho visto in un negozio di fotografia che vendeva cartoline con foto d'epoca).
Tuttavia ci sono ancora due segni tangibili che il visitatore puo' ancora ammirare. Il primo e' il museo archeologico, costruito nel primo Novecento, che ospita una bella collezione di reperti neolitici ritrovati nell'area circostante negli anni '50 durante la costruzione dell'autostrada Atene-Volos. Oltre a statuine di donne nude in carne e a volti di terracotta dall'aria perplessa e' possibile ammirare la ricostruzione, fatta con scheletri ritrovati e lapidi originarie, del rito della sepoltura durante il periodo classico ( 5 secolo a.C. per intenderci). 
Il secondo di gran lunga piu' romantico sono i binari della vecchia tramvia che collegava Volos agli altri paesini sulla costa.


Percorrendo tutto il lungomare e' possibile infatti camminare seguendo i binari (ormai cementati) del treno. All'interno del parco che si affaccia sul mare si possono ancora vedere gli scambi delle rotaie e il casottino del controllore. Seguendo le rotaie in direzione sud fino al promontorio di Goritsa si puo' arrivare alla parte sud, una piccola oasi fatta di piccole spiaggie e d'acqua trasparente (e ancora freddissima).


Ma il vero gioiellino e' la chiesa di Panagiota (la versione ortodossa del nome di Maria). Questa e' l'unica chiesa che valga effettivamente la pena di visitare in quanto e' stata costruita sotto la roccia del promontorio.


Consigli ai viaggiatori:
1) Se avete poco tempo e non potete permettervi di veleggiare verso le isole potete fare un'escursione in giornata nei villaggi sopra la citta', ce ne sono diversi. Io ho visitato solo Makrinitsa il villaggio piu' alto con un dislivello di 500 metri. Casette bianche e vie acciottolate saranno il paradiso degli spiriti piu' sportivi, per i piu' lazzaroni, come me, si puo' sempre scalare giusto un pochino e rifugiarsi nel cortile di questo bel monastero mangiando una buonissima focaccia alle olive ed una torta dolce alla crema. Il biglietto costa 1.60 ed e' lo stesso sia per Makrinitsa che per Portaria, situata sullo stesso livello ma ad una distanza di due km. 
2) Il pesce ( e lo tsipuro), non potete lasciare Volos senza aver mangiato il pesce ossia: calamari fritti e altre prelibatezze arrostite. La citta' e' infatti conosciutissima per i suoi tsipouradiko: taverne in cui ad ogni ordinazione di mezedes ( appetizers/tapas/stuzzichini) viene servito questo liquorino all'anice. I posti migliori sono quelli nascosti: il quartiere tra la stazione ferroviaria e la stazione bus o intorno a via Venizelos. Di norma non dovreste spendere piu' di dieci euro per una buona cena.

Infine, non bisogna rimanere stupiti se come tutte le citta' greche, anche qui si ritrova un po' di mitologia. Infatti da qua si dice che il mitico Giasone sia partito con i suoi abitanti alla ricerca del vello d'oro. Liberi di crederci o no, quel che conta e' che la nave e' posizionata sul porto e pronta a salpare.  Buon avventura.









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